Le tecniche di meditazione mindfulness hanno dimostrato negli ultimi anni di avere un impatto notevole sul benessere dell’individuo, finendo per essere impiegate anche dalla moderna psicologia in appoggio ai percorsi terapeutici. Tale è stata la loro influenza da abbracciare i diversi contesti della vita quotidiana, tra cui l’alimentazione. Viene definita mindful eating la consapevolezza alimentare che ci permette di connetterci profondamente con ciò che stiamo mangiando e con le sensazioni che il cibo ci suscita.
Perché mangiare consapevolmente fa bene?
Per gli esseri viventi il cibo è un metodo di sostentamento fondamentale, uno delle più basilari forme di sopravvivenza. Eppure per nessuno di noi l’alimentazione si riduce solo a questo. Al di là del suo fine utilitaristico – certamente da non sottovalutare – l’atto del mangiare accoglie numerosi altri significati: sociale, in quanto momento di convivialità; emotivo, poiché mangiare qualcosa che ci piace ci rende felici; artistico, grazie alla capacità della cucina di farsi veicolo di espressività e creatività.
Il tempo e lo spazio che dedichiamo al cibo risente tuttavia di un modello di vita sempre più fast, ossessionato dalla produttività e coinvolto in routine che ci costringono spesso a consumare di fretta pasti precotti o snack fuggevoli tra una faccenda e l’altra.
Le pratiche di mindfulness – incentrate sul tentativo di ritrovare la consapevolezza negli attimi di quotidianità – corrono in nostro aiuto per riportarci con i piedi per terra. O meglio, con lo sguardo nel piatto.
La consapevolezza alimentare, o mindful eating, consiste nel riappropriarsi dei momenti dedicati al mangiare, dando loro un significato profondo nel presente e ricreando quasi da zero il concetto stesso di alimentazione. In concreto: prestare attenzione a cosa mangiamo, a come lo mangiamo e alle sensazioni che il cibo ci suscita.
Se anche tu vuoi avvicinarti a questa pratica, non devi necessariamente frequentare ristoranti stellati o esperienze degustative particolari, ma è importante che tu ti prenda il tempo di assaporare un pasto genuino, senza essere interrotto dal respiro affannoso del mondo.
L’importanza degli ingredienti nel mindful eating
Il fulcro del mindful eating non è solo ciò che mangi, ma come lo mangi. Potresti avere nel piatto un ingrediente pregiatissimo, ma non essere in grado di gustarlo in modo consapevole, o – al contrario – potresti trovarti a fare mindful eating con una semplice pasta al pomodoro.
La consapevolezza alimentare, tuttavia, si basa anche sulla scelta della materia prima, secondo principi di autenticità e responsabilità. Inoltre è strettamente legata al rispetto del pianeta che ci accoglie, motivo per cui adottare questa pratica comporta un consumo responsabile delle risorse, prediligendo:
- Stagionalità: la frutta e la verdura di stagione vantano un gusto più intenso e genuino e richiedono pratiche di coltivazione e conservazione a minor impatto ambientale.
- Provenienza: gli ingredienti a filiera corta prevedono metodi produttivi più rispettosi, nonché trasporti più brevi. Questo si traduce in una maggiore genuinità e un ridotto impatto sul pianeta.
- Varietà: avere accesso a tanti ingredienti diversi rende più varia e speciale l’esperienza di assaggio, oltre a fornire tutti i nutrienti necessari per un’alimentazione sana.
5 consigli per praticare mindful eating
Scelti gli ingredienti più adatti, il mindful eating si concretizza poi nell’atto in sé: un assaggio lento e consapevole, fatto di tranquillità e sensorialità immediata. Per portarla avanti è fondamentale abbandonare filtri e preconcetti, affinché tu possa goderti il sapore degli alimenti in un contesto privo di interferenze.
La tua nuova relazione con il cibo può partire proprio dal ridare importanza al ruolo dei sensi. L’alimentazione consapevole mira inoltre a tutelare gli attimi che dedichi all’alimentazione, garantendoti delle pause di qualità.
Per trarre dei benefici a breve e lungo termine dalla consapevolezza alimentare, puoi seguire questi 5 piccoli consigli:
1. Se possibile, cucina!
Non tutti se la cavano bene in cucina, è vero, ma parte integrante del mindful eating è prendere coscienza degli ingredienti. Cucinare è un ottimo modo per farlo: prendi coscienza dei gesti e dei procedimenti, fino a quando la materia prima non si trasforma in un pasto completo. Se non ti trovi a tuo agio con questa pratica puoi ripiegare su una ricetta semplice e di rapida esecuzione, a patto che tu stabilisca una connessione consapevole con ciò che stai preparando: in fondo, non è la destinazione che conta, ma il viaggio!
2. Mangia seduto
Mindfulness e alimentazione consapevole richiedono tranquillità e comodità. Al bando dunque i pasti fuggevoli tra un impegno e l’altro, spesso consumati in piedi o camminando. Mettiti seduto a un tavolo e adotta una postura comoda, prendendo consapevolezza del fatto che non stai per nutrirti solo per necessità, ma per il gusto di farlo.
Presta attenzione ai gesti mentre prendi le posate e porti alla bocca la prima forchettata di cibo. Anche questo passaggio apparentemente di poco conto fa parte del mindful eating.
3. Elimina le distrazioni
Siamo circondati da stimoli e informazioni, veicolati soprattutto dai social network, e spesso questa “fame” di notizie ci porta a utilizzare il cellulare anche durante i pasti, creando un vero e proprio rumore di fondo che interferisce con pensieri ed emozioni.
Se vuoi iniziare a fare mindful eating riduci prima di tutto queste distrazioni, ad esempio silenziando le notifiche o spegnendo il telefono, in modo da poter rendere esclusivo il rapporto tra te e il cibo.
4. Sii consapevole di cosa c’è nel piatto
Il legame che si è creato tra mindfulness e cibo ha un obiettivo specifico: ricreare un rapporto autentico e positivo tra l’individuo e l’atto del mangiare, oggi divenuto quasi un automatismo. Mangiare lentamente è il primo passo per esercitare il mindful eating. Assapora ogni boccone, masticando con calma, e fai in modo che tra una portata e l’altra passi qualche minuto, in modo da vivere un’esperienza completa e non affrettata. Mangiare lentamente inoltre facilita la digestione e ti permetterà di capire quando sei realmente sazio.
5. Attiva i sensi e ascolta le emozioni
Il gusto è uno dei sensi più coinvolti nell’atto di mangiare, ma tutti e cinque sono fondamentali per dar vita a un’esperienza di mindful eating completa.
Un pasto si gusta prima di tutto con gli occhi: apprezza ciò che hai nel piatto fin dal primo sguardo, osservando colori, sfumature e forme. Attiva il tatto, percependo le consistenze degli alimenti crudi o cotti, per poi accogliere i profumi e i sapori.
Tutto questo ti evoca dei ricordi? Quali sensazioni ti suscita? Se dovessi provare delle emozioni negative, non c’è bisogno di allontanarle: ogni input è importante per far sì che l’esperienza sia autentica e concentrata sul presente!